Chi pianifica spesso Facebook sa che il celebre Social è particolarmente sensibile a che non si mostrino nudi, o si usino frasi sconvenienti nella pubblicità. Sacrosanto.
Il software che controlla le inserzioni però non è ancora dotato del buonsenso umano, così mi è capitato in questi giorni di dover combattere per un “A/B test” inspiegabilmente bocciato da Facebook. L’inserzione non passava perchè conteneva qualcosa che era considerata inopportuna.

Mi concentro sulle foto: una rappresenta una tenera famigliola in primo piano su un letto, tutti vestitissimi. L’altra, una bella addormentata, non nel bosco ma nel letto anch’ella.
E’ copertissima ma, penso, lenzuolo rosa, pelle rosa, la macchina avrà visto nudo. Il che però non spiega la famigliola: sono tutti vestiti in maniera diversa. Saranno i bambini? Mah.
Interpello Facebook, gentilissimi come sempre, e mi fanno sapere che passeranno all’analisi, come dire…umana.
Quel che è certo è che passano i giorni ed il cliente non può aspettare. 

Mi concentro sul testo. Impossibile, penso: è la pubblicità di una lavanderia che omaggia i suoi clienti della sanificazione all’ozono. Sarà l’ozono? Magari mi hanno confuso con un terrorista che vorrebbe allargare il triste buco, dell’ozono, e non uno che intende reclamizzare coperte e copriletto più sani con l’operazione anti acaro.
Poi, stamani, la fulminazione.
Creo una nuova campagna, stessi obbiettivi, foto e testo, ma… capisco! Non sarà che citare la peccaminosa “Camera da letto” ha fuorviato il Grande Fratello?
Tolgo letto, mi tengo la camera e…. l’inserzione viene approvata….parte stasera.
Contento anche il cliente: per farsi perdonare della lunga attesa infatti, Fb gli ha regalato un coupon di pubblicità gratuita…